Esame di coscienza del cantante

di Emanuela Torresi

Ecco una proposta simpatica per auto-monitorare il nostro percorso ed individuare eventuali difficoltà.

Provate a rispondere alle seguenti domande:

1) Cerco di imitare qualcuno quando canto o sono me stesso?

2) Conosci il significato di attacco vocale? Duri, soffiati o morbidi?

3) Come sono le mie vocali? Si trasformano a seconda dell’altezza delle note che sto cantando?

4) La mia voce raggiunge l’estensione che generalmente è richiesta per il mio registro o ho problemi in una zona dell’estensione?

5) Sono in grado di produrre con la voce gli abbellimenti che lo spartito chiede?

6) Quando canto mi sento bene fisicamente o provo una sensazione di disagio e fatica?

7) Il canto mi rilassa o mi crea tensione?

8) Mi sono mai registrato? Se si quando mi riascolto mi piace il risultato?

9) Tendo ad ascoltarmi troppo mentre canto o presto più attenzione alle sensazione del corpo?

10) Riascoltandomi penso che la mia interpretazione sia coerente con quanto richiesto dall’autore?

11) Com’è il mio viso mentre canto? Piacevole da guardare o ricco di smorfie?

12) Il timbro della mia voce presenta tratti eccessivamente nasali?

13) Come posso definire la qualità della mia voce? Morbida, dura, schiacciata, ingolata, intubata?

14) Riesco a controllare le dinamiche del piano e del forte? L’ascoltatore percepisce le sfumature di dinamica che propongo?

15) Dopo la performance o la lezione di canto soffro di afonie o perdite significative di voce?

16) Nella zona acuta dell’estensione riesco a coprire il suono o tendo a cantare in falsetto?

17) Sono in grado di cantare legando i suoni facendo in modo che non si percepiscano vuoti nel contesto di un’unica frase?

18) Sono affaticato durante il canto? Riesco a gestire in modo corretto le pause per riprendere aria?

19) Prendo aria rumorosamente? Mi affatico sempre di più con il procedere del brano tanto da avere la sensazione di perdere l’appoggio del fiato?

20) Come controllo le situazioni di stress? La mia voce si modifica?

La tecnica richiede consapevolezza e controllo razionale della fonazione, mentre l’interpretazione richiede emozione.

L’equilibrio tra i due si ottiene quando l’artista diventa consapevole del suo pathos e lavora per rielaborarlo utilizzando i mezzi tecnici vocali acquisiti.

Una buona tecnica permette di liberare le emozioni, non le ostacola. 

Oltre all’esercizio puramente vocale la preparazione del cantante deve diventare un cammino interiore che parte dalla Voce per arrivare all’Anima.

Si diventa, infatti, artisti maturi quando ci si possiede vocalmente ed emotivamente.

Non è necessario quindi possedere uno strumento prodigioso, basta conoscerlo ed esserne padroni.

Infine la maturità vocale è l’espressione di una armonizzazione tra vissuto artistico e vissuto personale, tra il sé reale e il sé ideale, tra limiti e possibilità.

Lo sviluppo della voce affianca quindi quello della personalità.